Ognuno ha il proprio posto del cuore, il luogo dove far pace con la propria anima, tirare un lungo sospiro di sollievo e impegnarsi a ripartire.
Per me quel luogo è la casa dove da piccola, trascorrevo i momenti migliori. Qui, ogni volta, lontano dal frastuono quotidiano, in silenzio, fra il rumore delle cicale e il suono degli uccellini, riprendo vita. Oggi, ho nutrito per tutta la giornata il desiderio di scrivere, e scrivere qui, ha davvero un altro senso. Accanto alla mia mano sinistra ho il mio calice di vino, strano! Ci sono bollicine! Non proprio un vino da meditazione, da “scrittura”, ma oggi, le bollicine mi riportano ad un pensiero preciso.
“Il loro primo incontro fu un po’ banale, in un cocktail bar dopo una cena di lavoro. Entrambi desideravano solo qualcosa di buono da bere, che facesse dimenticare il pessimo vino e il pessimo cibo della cena… e i pessimi discorsi dei colleghi. Erano stufi già da un po’ dell’aria che tirava in ufficio, ma che strano, non se l’erano mai detti.
Un banale brindisi ad un banale incontro…che terminó con un banale autoinvito a cena.
Loro due e le bollicine… uno champagne poco conosciuto; non le solite Maison blasonate, ma un piccolo produttore di quella magica regione francese.
Il loro secondo incontro non aveva nulla di banale… era meraviglioso.”