
Franceschino ha compiuto 2 anni… dopo una settimana rinchiuso in casa (e io insieme a lui!) a causa di febbre, mal di gola e malanni vari.
E con tutto il tempo a disposizione ho pensato che potevo preparare la torta con le mie mani… tanto era solo per parenti intimi, il fallimento non avrebbe avuto grosse conseguenze. Anche perché in famiglia, la mia fama di pessima cuoca mi precede. Però tutto sommato, non è andata male e Francesco, appena l’ha vista ha emanato un fragoroso: “Wow mamma!!!”. Era felice, di una felicita pura e innnocente di cui solo i bimbi sono capaci. Quindi la mia autostima è salita alle stelle e per un po’ rimarrà in alto, fino al prossimo disastro culinario.
Ho rivissuto tutta l’emozione di due anni fa, dalle 6 del mattino alle 4 del pomeriggio. Dolori misti a risate in sala parto, dove c’è sempre un continuo via vai di medici, infermieri, ostetriche, un sacco di gente a cui ripeti la tua storia ( soprattutto se come me ti ritrovi a ben 3 cambi turno!) Ho ripensato al momento del parto ed al miracolo; in quell’ attimo, il più doloroso, pensi che stai per perdere la tua vita per donarne un’altra, potresti anche finirla lì perché hai dato tutto. E invece ti ritrovi a moltiplicare la vita, l’amore, la gioia, la felicità. È tutto un moltiplicarsi… perché non solo hai dato la vita ad una piccola creatura, ma hai dato una nuova vita a te, al tuo compagno, ai nonni, agli zii, alla cuginetta.
A chi per nove mesi ha atteso con te.