Molto spesso, quando stai per visitare un posto nuovo, hai un piccolo timore e pensi: ora incontrerò il produttore, un imprenditore un po’ pieno di sé, magari anche giovane e figo che forse ci dedicherà un po’ del suo tempo. Soprattutto se le aziende che andrai a visitare hanno nomi importanti; forse ti sentirai fuori luogo, anche se il vino è la tua vita.
Ma a volte non è così e sei piacevolmente sorpresa e meravigliata dal luogo in cui hai la fortuna di essere e dalla persone che ti accolgono a braccia aperte, pronte a raccontarti la loro storia.
E così questa la gita fuori porta di un gruppo di Sommelier della Delegazione AIS di Lecce.
1° Tappa – CANTINA POLVANERA –
L’azienda è immersa nelle campagne di Gioia del Colle, avvolta dai vigneti di Primitivo, Aglianico, Aleatico, Bianco d’Alessano, Minutolo, e Marchione, vitigni che rappresentano il 90% della proprietà.
Filippo Cassano e la sua famiglia ci raccontano la loro storia e la loro avventura nata nel 2000 con l’acquisto di pochi ettari di vigneto e cresciuta man mano negli anni. Noi ci siamo ritrovati nel pieno della vendemmia: l’uva appena raccolta arriva in cantina con tutti i suoi profumi e lascia presagire che anche quest’anno il vino sarà di ottima qualità. La scelta di produrre solo vini da vitigni autoctoni, di seguire solo un’agricoltura biologica e di evitare in assoluto l’utilizzo del legno, è stata sicuramente vincente. L’affinamento dei vini avviene in bottiglia, in una cantina scavata con la roccia a vista, in perfetto equilibrio tra temperatura e umidità. Ed è lì che gli spumanti rifermentano in bottiglia e il primitivo si evolve negli anni.
Il test a cena, in abbinamento ai piatti sapientemente preparati dalle cuoche di famiglia ed a qualche brindisi inaspettato.
2° Tappa – CANTINA D’ARAPRÌ
La cantina D’Araprì è al centro del comune di San Severo. È un luogo magico, quasi incantato, o un viaggio indietro nel tempo.
La storia dell’azienda nasce nel 1979, dalla decisione di tre amici pieni di entusiasmo di lavorare insieme, continuare a coltivare i vigneti delle loro famiglie e produrre vino. Il bombino bianco era l’uva più coltivata, il metodo classico la maniera meno costosa per produrre spumanti ed ecco nata quella pozione magica che noi così tanto amiamo. Oggi l’azienda produce anche spumanti da Montepulciano e Pinot Nero.
Ecco quelli da noi degustati:
- Pas Dosé: 70% Bombino Bianco, 30% Pinot nero. 24 mesi di affinamento sui lieviti. Bollicine infinite, ti viene in mente una brioche appena sfornata.
- Rosé: 50% Montepulciano, 50% Pinot Nero. 20 mesi di affinamento sui lieviti. C’è tutta l’eleganza del Montepulciano e la Forza del Pinot nero.
- Riserva Nobile 2012. 100% Bombino Bianco. Leggero passaggio in botte del vino base, 36 mesi di affinamento sui lieviti. È vellutato e burroso; il mio preferito.
- Grand Cuvée 2009. 50% Bombino Bianco, 25% Pinot nero, 25% Montepulciano. 5 anni di affinamento sui lieviti. Per noi, degustazione in anteprima!
- La Dama Forestiera. 60% Pinot Nero, 40% Montepulciano. Vinificazione in bianco di due uve a bacca rossa. 54 mesi sui lieviti.
Posso solo aggiungere che il miglior modo per conoscere davvero qualcosa (non solo un vino!) è incontrarne l’artefice, ascoltarlo ed entrare nel suo mondo. Se lo si fa insieme ad amici e a persone più competenti di te, il risultato è garantito.
Soprattutto se sei la più giovane… e l’autobus è disposto a fermarsi improvvisamente perché tu devi fare pipì!